Originario della Cina, il cachi è un frutto tipico del tardo autunno noto per la sua dolcezza, la consistenza gelatinosa e le numerose proprietà benefiche. Esistono due categorie principali: i cachi astringenti, da consumare solo ben maturi, e i non astringenti (come il caco mela), più croccanti e meno ricchi di tannini, quindi edibili anche acerbi.
In Italia, le varietà più diffuse includono il caco mela, dalla polpa compatta e privo di semi; l’Hachiya, ricco e morbido a maturazione avanzata; il Vaniglia di Campania e il Loto di Romagna IGP, entrambi noti per dolcezza e succosità.
A livello nutrizionale, i cachi contengono per 100 g circa 70 kcal, oltre l’80% di acqua e buone quantità di fibre, potassio, vitamina C e carotenoidi. Questi componenti li rendono energizzanti, antiossidanti e utili alla salute cardiovascolare, visiva e della pelle. Le fibre favoriscono il transito intestinale e aiutano a controllare il colesterolo.
Consumare un caco al giorno è la dose consigliata, anche per chi segue una dieta ipocalorica. In caso di diabete, è preferibile il caco mela e sempre con moderazione. I cachi possono aiutare anche in caso di gastrite, grazie al loro effetto alcalinizzante.
In cucina, sono versatili: ideali freschi, in dolci, frullati o persino ricette salate. La buccia, se biologica, è edibile e ricca di fibre. Inoltre, possono essere conservati in frigo, essiccati o congelati. Un frutto prezioso, da gustare con consapevolezza.


